Tour Soci | CEDIS – Consorzio Elettrico di Storo

23.10.2023

Il Consorzio Elettrico di Storo nasce nel 1904 e da oltre 115 anni porta energia alla comunità trentina soddisfacendo il fabbisogno di migliaia di soci. Dalla consapevolezza di avere risorse energetiche disponibili in abbondanza nasce la prima centrale idroelettrica a Palvico.

Il Consorzio Elettrico di Storo nasce nel 1904 e da oltre 115 anni porta energia alla comunità trentina soddisfacendo il fabbisogno di migliaia di soci. Dalla consapevolezza di avere risorse energetiche disponibili in abbondanza nasce la prima centrale idroelettrica a Palvico. Un’iniziativa pionieristica che ha fatto da apripista a tutte le innovazioni a cui il Consorzio ha dato vita in seguito. Il CEDIS è una cooperativa elettrica storica, tra le poche non nazionalizzate negli anni ’60 da Enel, e regolamentata da normativa ad hoc, formata da circa 3300 soci (con un totale di quasi 5000 utenze elettriche e 2000 utenze fibra ottica). Il settore principale di attività è la produzione di energia, affiancata fin dal 2003 dalla rete capillare di telecomunicazioni in fibra ottica e Rete Hiperlan di proprietà. Il territorio di riferimento si rifà ai comuni di Storo, Bondone, Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto e Bezzecca. L’azienda cooperativa è proprietaria di quattro centrali idroelettriche (Palvico ’71, Palvico ’87, Lorina e Lodrone), accanto a queste, alla fine del 2009, ha iniziato l’attività di installazione di impianti fotovoltaici, il primo allestito sopra il magazzino in area industriale a Storo, a cui negli anni si sono aggiunti ulteriori impianti fotovoltaici, che ad oggi sommano a complessivi 3,3 MW. “Dal 1904 ad oggi abbiamo cercato di innovarci continuamente attraverso servizi sempre più all’avanguardia, nuove opportunità di produzione di energia rinnovabile per fornire ai nostri soci servizi alle migliori condizioni economiche”, sottolineano il presidente Fiorile Fausto e il direttore generale Berti Franco nell’intervista fattagli in occasione del terzo appuntamento del Tour Soci di Habitech.

Il CEDIS ha promosso la costituzione della prima comunità energetica del Trentino nella frazione di Riccomassimo, un borgo di montagna di 51 abitanti, di cui 13 bambini e ragazzi, all’interno del proprio territorio sociale.  Qual è il valore che la comunità ha assunto per il Consorzio e quali le principali sfide da affrontare quando si è di fronte ad un progetto così importante?

Il CEDIS è esso stesso, da sempre, una comunità energetica in quanto riconosciuto come cooperativa elettrica storica che produce e consuma l’energia elettrica all’interno di un territorio definito. Siamo quindi di fronte allo stesso meccanismo della comunità energetica: produzione sul territorio, adesione di un certo numero di utenze e incentivo a consumare l’energia prodotta sul territorio per alleggerire il carico della rete nazionale. La comunità energetica è stata l’occasione per confrontarsi con ricercatori e istituzioni nazionali che ci hanno aiutato a concretizzare questo progetto diventato una vetrina di visibilità altissima a livello nazionale. La finalità è quella di supportare questa realtà territoriale per riuscire a creare valore interno alla comunità stessa, grazie agli incentivi derivanti dall’utilizzo dell’energia prodotta che verranno reinvestiti direttamente sul territorio a favore della comunità di Riccomassimo.
Il progetto si risolve, quindi, non solo in un utilizzo condiviso dell’energia ma anche in una costruzione vera e propria della comunità.

Il settore principale di attività del Consorzio Elettrico di Storo riguarda la produzione e la fornitura di energia elettrica, un’energia pulita e rinnovabile. A tal riguardo le chiederei se può spiegarci brevemente il valore dell’utilizzo dei certificati verdi e quali vantaggi derivano da essi.

I certificati verdi sono al momento un istituto chiuso. Nel tempo si sono succeduti diverse forme di finanziamento per la costruzione o ristrutturazione degli impianti, in particolare i certificati verdi sono stati utilizzati per ristrutturare il nostro impianto di produzione. Il certificato verde è simile al conto energia per il fotovoltaico che porta ad un efficientamento dell’impianto stesso. Un incentivo contestualizzato nel tempo la cui durata è di 15 anni e infatti stiamo utilizzando gli ultimi 4/5 anni di finanziamento. Non sappiamo se a esso succederà una forma nuova di finanziamento; pertanto, dobbiamo prepararci per una produzione economica vantaggiosa.

Proseguendo su questa linea di ragionamento volevo chiedervi quali sono i principali progetti di sviluppo dell’attività futura?

La nostra mission è quella di restare vicino ai soci in termini di servizi e di attività di sostegno alle associazioni, lavorando quindi in prima linea come comunità. Siamo una realtà solida sul territorio, ma in un mondo che cambia continuamente siamo obbligati a rinnovarci per poter offrire un servizio innovativo in costantemente. All’attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili abbiamo affiancato da anni il fotovoltaico e ora stiamo allargando ulteriormente. Siamo produttori, distributori e venditori, con particolare attenzione ai nostri soci. Questo significa che ognuna di queste tre attività è regolata da una normativa diversa. Per quanto riguarda invece i progetti futuri stiamo lavorando soprattutto in direzione dell’approvvigionamento di energia elettrica ai nostri soci, tenendo conto in particolar modo del fatto che abbiamo saturato in questo momento la nostra capacità di produzione. Siamo quindi orientati verso investimenti su tutto il territorio nazionale: nell’eolico in Calabria e nel piemontese dove abbiamo acquisito una centrale idroelettrica. L’idea, quindi, è quella di andare a produrre altrove per poter fornire i nostri soci al meglio. Si cerca di costruire una strategia economica, che possa rispondere ad eventuali imprevisti, in sinergia con tutti gli attori che operano sul territorio. Per quanto riguarda l’ambito della connettività, che ci ha visti protagonisti quando nessuno investiva ancora in un territorio periferico come il nostro, oggi stiamo tessendo relazioni e reti per incrementare questo servizio e cercare di diffonderlo ancora più capillarmente. Infine, abbiamo anche un piano di investimenti per portare l’energia elettrica e la fibra in località di montagna remote per riuscire a creare le condizioni che permettano a questi territori di diventare luoghi di risanamento per chi viene da fuori. Il consorzio è anche questo, dare risposta alle richieste ed esigenze dei nostri soci.

Il Tour Soci di Habitech è lo strumento che abbiamo individuato per creare rete e diffondere conoscenza necessaria ad una società sempre più complessa che necessita di nuove soluzioni per potersi mantenere viva. Quale valore attribuite all’appartenere ad un network in costante sviluppo? Quali sono quindi gli aspetti positivi del fare parte del network di Habitech? Quali gli aspetti da migliorare?

Siamo molto interessati ed attratti da un partner che può aiutarci nella tessitura delle relazioni e in quelle attività, come i progetti di ricerca, che ci risultano più complessi, vuoi perché non abbiamo personale interno apposito vuoi perché ci mancano le competenze. Il difficile è dovuto alla complessità, al tempo e al lavoro costante e continuo di cui le relazioni hanno bisogno per essere mantenute attive.

Infine, vorrei concludere chiedendovi: avete suggerimenti e consigli su possibili modalità di coinvolgimento attivo che possano permettere la creazione di un network sempre più vivo in grado di sfruttare la conoscenza e le innovazioni prodotte da chi vi appartiene?

Siamo in collegamento partnership con FBK, Università e Fondazione Mach. Siamo stati pionieri della costituzione della prima comunità energetica. La collaborazione è vitale, certo è che necessitiamo di qualcuno che ci indirizzi con più attenzione nelle giuste direzioni. Per quanto riguarda possibili collaborazioni con Habitech possiamo rivolgere l’attenzione a varie campagne promozionali, momenti educativi per i nostri soci e momenti di formazione interna del nostro personale. La partecipazione a bandi europei, come Horizon, è sicuramente un’attività alla quale ci stiamo interessando sempre più. Sicuramente un progetto legato all’accumulo energetico condiviso sul territorio potrebbe essere un ottimo punto di partenza.

 

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