30.05.2024
“Gli specialisti delle case Passive”, così vengono descritti i membri del team di ZEPHIR Passivhaus Italia. Una definizione pienamente supportata dalla loro specifica expertise, unica nel panorama costruttivo nazionale. ZEPHIR Passivhaus Italia rappresenta infatti il principale Istituto di Progettazione e Formazione nel settore dell’Edilizia Passiva in Italia, posizionandosi al vertice dell’ampio panorama delle soluzioni per l’Edilizia Sostenibile.
Lo Standard Passivhaus offre edifici con prestazioni energetiche impareggiabili, riducendo i consumi energetici fino al 50% rispetto alle classi A4 ed nZEB e addirittura del 90% rispetto alla maggior parte delle costruzioni tradizionali. Questi risultati si ottengono con un investimento contenuto, ammortizzabile già nel primo anno dall’intervento, sia su edifici nuovi che ristrutturati.
L’Istituto ZEPHIR Passivhaus Italia è referente italiano del Passivhaus Institut di Darmstadt, in Germania, dove lo Standard Passivhaus è stato concepito nel lontano 1988, ed è affiliato all’International Passive House Association (iPHA), l’organizzazione internazionale che coordina tutte le realtà ufficialmente accreditate al protocollo PH.
Gli specialisti del Team ZEPHIR hanno realizzato Case Passive in varie aree climatiche e con diversi materiali, progettando edifici certificati Passivhaus e promuovendo i vantaggi dell’edilizia passiva in contesti scientifici e istituzionali, oltre che in Italia e in Europa anche in Paesi extra UE, come Bhutan, Camerun, Canada e Australia, sia per committenti privati che per enti pubblici. Il Team di Passivhaus è impegnato in attività di certificazione, ricerca e sviluppo e divulgazione. Offre una gamma completa di servizi di consulenza per la progettazione di edifici conformi allo standard Passivhaus e fornisce corsi e formazione di alto livello nel settore.
Oltre alla consulenza e alla formazione, rientrano tra i servizi dell’Istituto anche quello di certificazione e quello di ricerca e sviluppo, realizzato quest’ultimo anche in sinergia con partner nazionali e internazionali e all’interno di progetti europei.
Rientra nell’offerta ZEPHIR anche la fornitura di software specifici di calcolo e progettazione Passivhaus, come i programmi PHPP e DesignPH, strumenti fondamentali per la definizione del bilancio energetico degli edifici di nuova costruzione e per le ristrutturazioni conformi agli standard Passivhaus e nZEBs. Questi software rappresentano uno strumento cruciale per garantire la qualità e l’efficienza energetica degli edifici progettati secondo le caratteristiche dell’edilizia passiva.
Abbiamo incontrato il Dr. Phys. Francesco Nesi, direttore scientifico di ZEPHIR Passivhaus Italia, e l’ing. Andrea Paul Carabalona, responsabile tecnico dell’Istituto, nell’ambito del Tour Soci Habitech, e abbiamo raccolto un’intervista inerente agli ultimi sviluppi dell’Istituto e della realtà Passivhaus.
Dr. Nesi, cosa rende ZEPHIR Passivhaus Italia l’Istituto di Progettazione e Formazione principale nel campo dell’Edilizia Passiva e Sostenibile?
“Dal 2011, quando ho fondato ZEPHIR, ho avuto il privilegio di portare avanti un percorso che trae origine dai miei anni di professione nel campo della fisica. Il mio dottorato a Regensburg, in Baviera, e il post dottorato a Innsbruck, presso l’Istituto di Fisica Edile guidato dal Dr. Phys. Wolfgang Feist, l’ideatore di Passivhaus, sono stati punti cruciali del mio percorso. Collaborare direttamente con il Dr. Feist mi ha dato l’opportunità di apprendere direttamente dalla massima autorità del settore i principi teorici e le tecniche pratiche del protocollo Passivhaus.
Portare questo bagaglio di conoscenze in Italia è stato un impegno costante, attraverso seminari, corsi e workshop dedicati che hanno formato quasi 5000 persone, da progettisti a maestranze, contribuendo all’aumento delle case Passive nel nostro Paese.
Ma non mi sono limitato all’Italia. Ho esteso le mie attività a diverse parti del mondo, contribuendo a progetti significativi, come la consulenza per lo sviluppo del nuovo standard energetico nazionale del Bhutan, e lavorando in luoghi come India, Camerun, Dubai, USA, Canada, Australia e altri ancora. La stesura e la pubblicazione del libro “Passivhaus” è stata parte integrante della mia opera di divulgazione, dato che è diventato in breve tempo il manuale in italiano di riferimento per l’edilizia passiva, e best seller del settore. Posso definire l’insieme di tutti questi impegni un percorso appassionante, che mi ha dato l’opportunità di mettere a disposizione la mia esperienza per promuovere lo Standard Passivhaus e formare tantissimi professionisti su un tema così rilevante per il futuro delle costruzioni”.
ZEPHIR Passivhaus Italia offre supporto alle aziende del settore per attività di ricerca e sviluppo e ottimizzazione di componenti alla luce dell’efficienza Passivhaus. Ing. Carabalona, come si traduce concretamente questo tipo di supporto?
Sviluppare componenti innovativi e di alte prestazioni diventa quantomai urgente ad oggi, visto che le recenti Direttive europee emanate in tal senso stanno spingendo verso una sempre maggiore qualità edile, cosa che fra l’altro viene richiesta anche da committenti, imprese e progettisti. Fra i componenti che sviluppiamo e ottimizziamo ci sono sistemi costruttivi, finestre, porte, sistemi di posa e molto altro.
Nel corso della nostra storia aziendale abbiamo certificato decine di profili con lo standard Passivhaus, caratterizzati da diversi materiali (legno, legno/alluminio, legno/sughero, PVC etc.), alcuni anche trentini come ad esempio Pisetta.
Come detto, certificare anche i sistemi costruttivi diventa un’attività molto importante, fornendo infatti a progettisti e imprese una varietà di nodi già calcolati e ottimizzati per essere impiegati negli edifici passivi. Recentemente abbiamo anche certificato un sistema costruttivo che utilizza balle di paglia, a cura dell’azienda veneta Gaiga&Gaiga, che abbiamo supportato nella industrializzazione e nel miglioramento dei componenti.
Il nostro obiettivo principale è creare sinergie tra domanda e offerta, mettendo in relazione le esigenze del mercato con le soluzioni innovative che offriamo. Questa missione non si ferma alle nostre attività locali, ma si estende anche ai progetti europei in cui partecipiamo o abbiamo preso parte. Questi progetti ci offrono l’opportunità di implementare ricerca e sviluppo, migliorando i nostri strumenti e potenziando i nostri prodotti per rimanere sempre all’avanguardia nel settore. Collaborare a livello europeo ci consente di accedere a un ampio spettro di conoscenze e di mettere a punto soluzioni innovative che possano soddisfare le esigenze di un mercato sempre in evoluzione.
Dr. Nesi, quali sono i vostri principali progetti di sviluppo nell’attività futura all’interno dell’Istituto?
“Stiamo provvedendo ad irrobustire i collegamenti tra Passivhaus ed altri protocolli e certificazioni di sostenibilità. Per me diffondere e divulgare l’efficienza dell’edilizia può andare benissimo di pari passo con l’implementazione di standard come LEED, nell’ambito del quale, tra l’altro, siamo ad esempio impegnati in diverse attività di commissioning. Questa costruzione di sinergie non implica affatto abbandonare l’approccio Passivhaus, ma è piuttosto un modo per ampliare e arricchire l’offerta del nostro Istituto. Cerchiamo di potenziare le competenze interne per offrire una gamma più ampia di servizi di consulenza legati alla fisica edile e all’edilizia sostenibile. Si tratta di un percorso naturale di crescita: il mercato chiede in maniera sempre più forte modelli di edilizia ad alta efficienza e realmente a basso impatto ambientale, e quindi costruire punti di contatto tra il nostro protocollo di progettazione e altri metodi di edilizia virtuosa ci consente di avere un impatto ancora maggiore sull’intera filiera delle costruzioni e promuovere efficacemente l’edilizia di alta qualità”
Ing. Carabalona, il Tour Soci di Habitech è lo strumento che abbiamo individuato per creare e diffondere conoscenza. Quale valore attribuite all’appartenere al network di Habitech che, speriamo, sarà in costante sviluppo? E quali sono a suo parere gli aspetti positivi e quali invece quelli da migliorare?
È fondamentale per noi non solo partecipare agli eventi, ma essere attivamente coinvolti in modo tangibile. Cerchiamo sempre di essere presenti, conoscere e creare nuove sinergie. Habitech per noi rappresenta un vero e proprio centro di networking con potenzialità immense, capace di mettere in contatto soggetti anche molto diversi tra loro. Oltre che per me, so che anche per Francesco, quando ancora non viveva in Trentino, Habitech è stato il suo primo punto di riferimento e il trampolino di lancio per le sue attività, essendo anche stato parzialmente coinvolto nella localizzazione e promozione del protocollo LEED quando venne introdotto per la prima volta in Italia. Senza dubbio, Habitech è un centro di valore inestimabile, e la mia esperienza personale ne è una testimonianza tangibile del suo impatto e della sua importanza nel mondo della sostenibilità e dell’innovazione nel settore edilizio.
Rispetto a questo, Dr. Nesi, ha suggerimenti o consigli su ulteriori possibili modalità di collaborazione e di coinvolgimento attivo?
L’idea di favorire maggiori scambi tra i soci è fondamentale e può avvenire attraverso molteplici attività, come incontri pianificati o mini eventi organizzati presso le sedi delle diverse aziende, dove lo scambio di idee e conoscenze sia il protagonista principale. Si potrebbe pensare di aprire questi eventi anche a chi non è socio. Ciò potrebbe arricchire la rete esistente, consentendo un dialogo più ampio e costruttivo. Concentrarsi su argomenti specifici ad ogni incontro potrebbe essere una buona base per iniziare. Questa varietà di temi potrebbe stimolare discussioni approfondite e favorire l’interesse di una vasta gamma di partecipanti, allargando così le prospettive e promuovendo un dialogo più inclusivo e dinamico.
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